sabato 16 aprile 2011

TAXI ABUSIVI IN CITTA': COSA FARE?




La cronaca locale continua a sottoporci, ormai da qualche anno e a cadenza più o meno costante, il fenomeno sempre più dilagante in città dell’abusivismo di vario genere e nel caso specifico dell’abusivismo nel servizio taxi.
E’ cronaca di questi giorni, infatti, dei controlli effettuati e portati a buon fine dagli uomini della Polizia di Stato del Commissariato di Viale della Vittoria nei confronti di due romani che effettuavano il servizio taxi senza i regolari permessi.
Si sa, ormai la nostra città a causa dello sviluppo portuale e del conseguente aumento del traffico crocieristico (che “scarica” ogni giorno migliaia di turisti stranieri) è diventata una piazza appetibile soprattutto per gli specialisti capitolini dell’esercizio abusivismo del servizio taxi e dell’NCC (noleggio con conducente), incoraggiati sicuramente dalla scarsa concorrenza causata dalle poche licenze taxi rilasciate in passato dal Comune di Civitavecchia, che dai pochi controlli che si effettuano dentro e fuori dallo scalo.
E allora cosa fare?
La prima cosa da fare – secondo me - è quella di guardare chi questo problema lo conosce e lo affronta da anni e quale miglior esempio di Roma che del turismo ne fa da sempre la prima fonte di reddito? All’aeroporto di Fiumicino ad esempio si da la caccia ai tassisti abusivi coi “segugi” del Git (Gruppo Investigativo Traffico). La squadra del Git della Polizia Municipale di Roma è formata da vigili in borghese che operano prevalentemente (ma non solo) all’interno dell’aeroporto di Fiumicino e questa specificità permette loro di conoscere i punti “caldi” e addirittura le facce dei recidivi. Il Git ha sgominato un vero e proprio racket dei taxi. Prima di questo giro di vite, si dice che c’era una specie di “mafia”, dove i “boss” decidevano perfino chi doveva prendere i clienti, spesso stranieri, ignari del fatto che il taxi siano o no privi di licenza. E allora perché non istituire dei simili controlli (prevalentemente nel periodo estivo e prefestivo) anche a Civitavecchia, per evitare che si formino con il tempo anche da noi organizzazioni per il controllo del trasporto abusivo di taxi? Non è un caso che nella nostra città molto spesso ad essere fermati siano abusivi della Capitale in trasferta. Se a Roma, che è una realtà sicuramente molto più complessa della nostra, l’istituzione di una squadra ad hoc, si è rivelata la soluzione, allora perché non prenderla come esempio istituendone una anche a Civitavecchia? Si potrebbero “piazzare” gli uomini appositamente addestrati nei punti nevralgici della città, alla stazione, all’interno del porto e nelle vie del centro e fargli effettuare controlli scrupolosi sulla validità delle licenze che circolano in città. Controllare che rilascino la ricevuta, che non arrivino da altre città, ma soprattutto che rispettino le tariffe e il tassametro e non impongano cifre esagerate per perseguire facili guadagni a discapito del cliente e di chi invece esercita la professione in maniera onesta e paga le tasse.
Ma per rendere efficace un progetto così complesso, sarebbe opportuno istituire un tavolo tecnico, dove istituzioni ed esperti si possano confrontare, valutando il problema in maniera approfondita in modo tale da poter dare delle risposte serie alla città.
La concertazione potrebbe essere un sistema da usare contro l’abusivismo di ogni genere, e non solo nel caso specifico dei Taxi.
L’amministrazione comunale ha il dovere di scendere in campo e giocare la partita contro l’illegalità sempre, anche quando ci si scontra con poteri trasversali o si rischia di scontentare una categoria, se a beneficiarne è la collettività e il “sistema” città. E se per arginare il problema è necessario rilasciare altre licenze, lo si faccia senza indugio e senza tentennamenti.
Combattere l'abusivismo è uno dei compiti decisivi di tutte le Istituzioni. Ciò non solo perché il rispetto delle regole è la premessa della convivenza civile ma anche perché le speculazioni hanno già prodotto troppi danni nel nostro territorio.

Antonio Cacace
Il Popolo della Città



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