CIVITAVECCHIA - "Il Popolo della Città è estremamente preoccupato per l'installazione, forse già avviata, dell'inceneritore per le armi chimiche accumulate al Centro Chimico del comprensorio militare di Santa Lucia, ma lo è ancora di più per le "leggere" manifestazioni di opposizione dell'amministrazione comunale cittadina".A dichiararlo è il Direttivo dell'Associazione cittadina Il Popolo della Città.
“Diamo atto al primo cittadino - affermano dall'associazione - di aver annunciato la sua discesa in campo in prima fila con tanto di fascia tricolore in segno di protesta e di aver scritto al Ministro della Difesa Mario Mauro, al Ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, e al Presidente del Consiglio Enrico Letta; così come diamo atto - affermano dall'associazione - all’onorevole Marta Grande e al consigliere regionale Gino De Paolis di aver posto interrogazioni su questo caso sconcertante in Parlamento e in Regione. L'azione intrapresa indirizzata prevalentemente ad un interessamento dei Ministri Mauro ed Orlando su una questione così importante ci appare non del tutto sufficiente per la risoluzione della vicenda.
“Su questa storia, a nostro avviso, bisogna accelerare fortemente i tempi coinvolgendo le istituzioni di tutti gli ordini e gradi, se necessario - incanzano dal PDC - scendendo in piazza per scongiurare una scellerata ipotesi che andrebbe ad assommarsi alle tante servitù cui Civitavecchia è sottoposta da anni per scelte cadute sulla testa dei cittadini e pervenute, il più delle volte, dall’alto. Non vorremmo ritrovarci con la solita politica “last minute” per questioni prioritarie come quella che potrebbe catapultarsi da un giorno all’altro sulla nostra città, perché un conto è una tassa, che comunque sia va ad influire sulle tasche dei cittadini, e un conto è la salute della popolazione, sulla quale non si può in nessun modo lasciare spazio a "tempi morti".
Sulla importante questione - continuano - ci piacerebbe anche sentire la voce della minoranza di centrodestra, con in testa l’ex sindaco Gianni Moscherini ed i consiglieri d’opposizioni che auspicano (o sognano) le “larghe intese” col sindaco Tidei. Se è vero, come si vocifera da più parti e anche negli stessi ambienti del Palazzo, che una parte della minoranza sarebbe intenzionata a muoversi nella direzione delle “larghe intese” con l’intento di fare il "bene della città" ci piacerebbe che questa "comunione d'intenti" andasse ben oltre le grandi opere ed i grandi appalti, ma che si evidenziasse prioritariamente sulle reali problematiche che investono la città ed i suoi abitanti, che possiamo sintetizzare in tre cose fondamentali: salute, ambiente e lavoro.
“Su questa storia, a nostro avviso, bisogna accelerare fortemente i tempi coinvolgendo le istituzioni di tutti gli ordini e gradi, se necessario - incanzano dal PDC - scendendo in piazza per scongiurare una scellerata ipotesi che andrebbe ad assommarsi alle tante servitù cui Civitavecchia è sottoposta da anni per scelte cadute sulla testa dei cittadini e pervenute, il più delle volte, dall’alto. Non vorremmo ritrovarci con la solita politica “last minute” per questioni prioritarie come quella che potrebbe catapultarsi da un giorno all’altro sulla nostra città, perché un conto è una tassa, che comunque sia va ad influire sulle tasche dei cittadini, e un conto è la salute della popolazione, sulla quale non si può in nessun modo lasciare spazio a "tempi morti".
Sulla importante questione - continuano - ci piacerebbe anche sentire la voce della minoranza di centrodestra, con in testa l’ex sindaco Gianni Moscherini ed i consiglieri d’opposizioni che auspicano (o sognano) le “larghe intese” col sindaco Tidei. Se è vero, come si vocifera da più parti e anche negli stessi ambienti del Palazzo, che una parte della minoranza sarebbe intenzionata a muoversi nella direzione delle “larghe intese” con l’intento di fare il "bene della città" ci piacerebbe che questa "comunione d'intenti" andasse ben oltre le grandi opere ed i grandi appalti, ma che si evidenziasse prioritariamente sulle reali problematiche che investono la città ed i suoi abitanti, che possiamo sintetizzare in tre cose fondamentali: salute, ambiente e lavoro.
E' chiaro - concludono gli esponenti de Il Popolo della Città - che questa battaglia dovrà vederci tutti uniti e mobilitati e che non può limitarsi al blocco dell'installazione dell'inceneritore, ma una volta superato l'ostacolo dovrà necessariamente riaprirsi la discussione sullo stato di integrità e sulla destinazione delle centinaia di blocchi di cemento in cui sono state fuse le sostanze chimiche tossiche, a detta di molti, contaminanti perchè già logorati da sole e pioggia a cui sono stati esposti da lungo tempo".
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